Dicono di noi

Se chiedi ad un bambino quanto vuole bene a sua madre, dicendo “tanto” apre il più possibile le braccia perché percepisce che quella parola non esprime
appieno quello che lui sente… Beh, se mi chiedono quanto voglio bene alla Corale Puccini dico “tanto” aprendo le braccia. Con i coristi e soprattutto con il loro maestro c’è sempre stato un rapporto reciproco di amicizia e stima.
È stato Francesco che mi ha chiamata a cantare quando ancora non avevo incominciato la carriera, regalandomi felicità e fiducia in me stessa e facendomi
capire, col senno di poi, che la vera musica si fa donando. Ancora adesso è una festa ritrovarsi e cantare insieme. Anche se il mio lavoro mi ha portata a calcare palcoscenici importanti, per me è sempre un piacere tornare “a casa” e fare musica insieme a persone che non hanno pretese, ma tanta passione.
Auguro ai componenti della Corale di festeggiare anche i cento e oltre perché se l’amore per la musica non muore, lo dobbiamo anche a tutti loro.
Con immenso affetto e riconoscenza.

Francesca Provvisionato, mezzosoprano

 

Conobbi il Maestro Francesco Saguatti nel 1988, quando frequentavo la Scuola
Diocesana di Musica e Liturgia nello storico palazzo Ferrari Moreni di Rua
Muro 60 a Modena: ormai nella notte dei tempi! Non fui un grande studente, però la fiamma lì, anche grazie a Francesco, scaturì, e mi iscrissi poi in Conservatorio,
dove dopo molti faticosi anni detti fine ai miei studi. Nel 1996 la Puccini
compiva i suoi 70 anni, e il Maestro diede al suo coro un bell’impegno:
festeggiare con l’esecuzione del Requiem di Mozart. Mi chiamò per quell’occasione
a suonare l’organo. Ero un ragazzino, spaventato, in mezzo a tutta quella folla di cantori e orchestrali. Fu la mia prima esperienza vera di musica d’insieme, e andò bene. Da allora, con la Puccini e Francesco ne abbiamo fatti di concerti! A parte gli immancabili concerti di Natale, a S. Giorgio di Sassuolo e a S. Pietro a Modena, ricordo con nostalgia tante esecuzioni, tra cui quella nella Cappella di S. Devota a Montecarlo, dove il coro fu tanto apprezzato e dove anche oggi, a distanza di 20 anni, il M° Rodi, organista titolare, ricorda con ammirazione quella serata.
Potrei scrivere pagine e pagine, perché, a recuperarli, i ricordi si affollano e
riempiono la testa: dall’accogliena silenziosa e un po’ burbera di Dario Buffagni,
alla gentilezza sempre partecipe del presidente Domenico Bertolani. Ma
soprattutto è a Francesco Saguatti che devo dire grazie per la sua pazienza, il
suo lavoro di formazione alla musica, sia verso i cantori che verso di me, che
a accompagnare il coro in tante circostanze imparavo un’arte fondamentale
per un musicista, quella di sapersi arrangiare in ogni situazione! Da organista,
una cosa mi piaceva molto della Puccini: in chiesa cantava sempre con grande
proprietà, con grande decoro, dando alla liturgia una luce preziosa, il che nel
mondo dei cori non è affatto scontato. A parte i brani composti da Francesco,
il cui stile compositivo io ho sempre apprezzato senza mai tacerlo, il coro aveva
in repertorio tutto quello che serviva per tutti i periodi dell’anno liturgico:
come non ricordare i canti della Passione che ogni Venerdì Santo la Puccini
esegue a S. Francesco in Rocca? Lì il coro è nascosto dalla vista del pubblico,
ma la voce di preghiera si innalza in modo commuovente e straordinario. Insomma,
in quegli anni a me è stata data fiducia e attenzione, e io non posso che dire grazie a tutti i membri del Coro e a Francesco. La vita poi prende le sue strade, i percorsi si dividono, ma nel mio ricordo tali percorsi si ricongiungono con gioia, e la Puccini resta legata a sensazioni di bella musica e di bei momenti. A Francesco e al Coro Puccini, l’augurio di raggiungere sempre altri e più alti traguardi.
Ad multos annos!

Stefano Pellini, organista

 
Buongiorno Francesco,
poche note a ricordo del magnifico concerto a cui ho assistito Sabato scorso a Sassuolo nella chiesa di S. Giorgio.
Sono giunto alle 21 precise, causa la nebbia fittissima che copriva la bassa modenese. Pur trovando posto negli ultimi banchi  l’acustica era ottima. Le voci del coro giungevano chiare e definite nelle parti mentre i bassi dell’organo e del  pianoforte molto potenti di natura avevano modo di aprirsi. Direi che tra i tanti concerti tuoi a cui ho assistito questo sia stato tra i migliori. Giudizio che nasce dalla sorpresa di  aver ascoltato un repertorio per me nuovo ma molto interessante e piacevole. Un Mendelssohn che non conoscevo.  Meraviglioso Hear my Prayer una melodia che resta impressa. Anche gli altri brani molto coinvolgenti , ed affascinante la voce corposa ed incisiva della mezzosoprano Provvisionato.  Tutto sublime e non voglio aggiungere altri termini, per me un concerto perfetto.
Due note conclusive. Ti ringrazio per avermi invitato alla conferenza introduttiva
tenuta dal maestro Simone Guaitoli. Mi pare un musicologo dotato nell’eloquenza, colto come oggi e’ raro trovarne tra i giovani, praticamente un artista d’altri tempi. Impressionante la sua esecuzione del preludio e fuga di Mendelssohn. Ero tentato di tornare la Domenica a Modena per riascoltarlo. Sarebbe cosa utile che i suoi lavori musicologici ed interpretativi fossero registrati e divulgati. Sono preziosi. Mi ricorda un grande musicologo e pianista, Mario Delli Ponti. Lo seguivo a Reggio Emilia tanti anni fa.  Ed infine il pubblico. Attento, puntuale all’inizio, disciplinato. Sembra il pubblico tedesco che osservo quanto vado a trovare  mio zio che abita a Stoccarda. In Germania l’ascolto della musica e’ un atto quasi religioso e vengono educati a questo gia’ nei primi anni di scuola.  Sabato in Duomo vedevo le persone conivolte,  rapite dall’ascolto, sono veramente rimasto impressionato. Non un solo  volgersi indietro, vagare con lo sguardo per aria e peggio ancora parlottare.
Grazie 
 
M° Sergio Rebecchi
Mirandola